Nota sulla giornata di studi “La cina a quarant’anni dall’inizio della politica di «riforma e apertura», organizzata in ricordo di Angela Pascucci.
L’evento si è tenuto lo scorso 29 gennaio presso l’ISO - Dipartimento Istituto di Studi Orientali. La locandina dettaglia il programma svolto.
La documentazione raccolta sui lavori svolti consiste nella REGISTRAZIONE INTEGRALE disponibile per l’ascolto e nelle slides degli interventi:
Powerpoint n.1 - Marina Miranda
Powerpoint n.2 - Alessandra C. Lavagnino
Powerpoint n.3 - Alessandra Brezzi
Nel corso della Introduzione alla Giornata, gli Organizzatori (Alessandra Brezzi-Direttrice ISO; Federico Masini-Direttore CLA; Vincenzo NASO-Direttore CIRPS; Marina Miranda-Responsabile Sezione Asia Orientale) hanno brevemente ricordato la figura professionale di Angela Pascucci.
In particolare, Gaia Perini ha letto un messaggio di Vincenzo Naso, che qui si riporta:
Angela, Enzo e la Cina
Dopo la prima visita in Cina, in occasione di un Congresso mondiale, tenuto a Shanghai nel 1984 ed inerente alle tematiche che riguardavano le mie ricerche universitarie, e grazie ad un amico e collega di Xi’an, Angela ed io abbiamo approcciato la Cina con la formula diretta. Angela, con il suo garbo e la sua lucidità, chiedeva; il prof. Dong, mio collega e collaboratore in molti progetti di ricerca e di formazione, dalla sua Università Tecnica di Xi’an, si dava da fare con la sua rete di contatti e non ha mai perso un colpo. Con Angela, io, il suo John Kennedy che faceva da accompagnatore (per citare il grande Presidente e la sua Jacqueline) ho potuto cominciare a conoscere la Cina. Lei chiedeva di incontrare operai, contadini, sindacalisti, avvocati, intellettuali, amministratori, Presidenti di Provincie e così via. Abbiamo visitato insieme fabbriche (la Volkswagen e la costituenda FIAT a Nanchino sono solo uno dei tanti esempi). Abbiamo visto nascere Shenzhen, potrei dire “dal nulla”. La prima volta che la raggiungemmo, credo fosse il 1991, era un “dormitorio” di Hong Kong. La seconda era un cantiere aperto, ma già si vedevano i primi “imprenditori” passare in bicicletta, riconoscibili per il telefonino acceso, con il quale avviavano, presumibilmente, i primi “affari” nella Zona ad Economia Speciale. Un ricordo a caso: fui colpito dalla differenza di capacità di attenzione di Angela e mia: all’arrivo, nella prima passeggiata (non professionale, di presa di contatto “turistico”), lei mi segnalò subito una particolarità: forse noi due eravamo i più agée, in giro! Gli abitanti “ammessi” erano quasi tutti sotto i trent’anni, praticamente mai sopra i quaranta! L’evoluzione di Shenzhen è stata uno dei tanti filoni cui Angela ha dedicato la sua attenzione. Ma le visite, gli incontri in oltre trent’anni, sono stati innumerevoli, in tutta la Cina. Solo con me ha fatto una quindicina di viaggi. Memorabile, per noi, “la crociera dell’addio” sullo Yangtze, il Fiume Azzurro, che partiva da Chongqing, la città storica di…sì di 33 milioni di abitanti e raggiungeva la diga delle Tre Gole, allora la più grande al mondo.
Gradualmente affrancatasi dal suo accompagnatore e marito, ha proseguito da sola, con una compagnia e un sodalizio molto più efficace, in questo campo. Gaia che è qui con noi, lo testimonierà, se la modestia non la limiterà.
Il beneficio di questo rapporto con la Cina per me e le nostre strutture universitarie? Oltre venti Memorandum di collaborazione, almeno otto grandi progetti di ricerca avanzata, di alta formazione con le più prestigiose università cinesi, ottenuti anche grazie ai contatti stabiliti con quegli incontri. Ricordo una nostra visita alla Hong Kong University of Science and Technology, nata da soli cinque anni e che in meno di dieci sarebbe diventata uno dei primi tre Politecnici nel ranking dell’Asia: il Rettore/Presidente palesemente affascinato da Angela e dalla sua professionale “intervista-conversazione”, rispose così alla curiosità (saggiamente ingenua della giornalista): “Perché ho lasciato la Vice Presidenza dell’IBM Mondo per venire a fare il Rettore in una Università da costruire e lanciare? Il futuro è qui…).
Non è mia intenzione fare un panegirico, non sarebbe il caso, né io sarei la persona più adatta.
Nei mesi che sono passati dalla notte in cui Angela ci ha lasciato, ho avuto prove e attestati lusinghieri di ciò che Angela ha lasciato in noi.
Il suo Blog www.angelapascucci.eu che Gaia, Federico e Giulia curano con puntuale e rigorosa professionalità, è lì a testimoniarlo.
Potrei citare le parole che Rossana Rossanda, di cui Angela è stata “assistente” al Manifesto, ma cento altri autorevoli esponenti della cultura, della politica e del giornalismo hanno scritto su e per Angela. Non voglio far torto ai tanti amici e colleghi citandone solo alcuni.
Ricordo qui solo quanto l’economista Joseph Halevi mi ha scritto da Sidney, dove molto autorevolmente lavora, qualche giorno dopo la fine del nostro calvario:
“Conobbi Angela poco dopo aver superato l'esame cui Guido Moltedo mi sottopose per poter collaborare al Manifesto. Era il 1991. Angela Pascucci era alla Sezione esteri e quindi stabilimmo subito un contatto assai stretto che rapidamente si trasformò in amicizia. Ho voluto molto bene ad Angela. La sua dimensione umana era unica ed era in sintonia col suo modo di ragionare: deciso, equilibrato e molto attento alle sfumature. Ogni conversazione con lei era un arricchimento.
Angela è stata la migliore e più raffinata analista della Cina che il giornalismo italiano abbia mai avuto. Per il suo contributo alla materia la statura di Angela Pascucci si appaia a figure come Edoarda Masi e Enrica Collotti Pischel.
Joseph Halevi
Non sono parole mie. Le ho accolte con piacere, nella loro enfasi. E posso dire di essere orgoglioso di essere stato il compagno di vita e di viaggio di una donna come quella che oggi ricordiamo.
Enzo Naso
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